Novant’anni della Rivista Assicurazioni
Ninety years of Assicurazioni Journal
Di Sara Landini*
La rivista Assicurazioni ha compiuto novant’anni; venne fondata nel 1934 da Antigono Donati, plurilaureato, politico, professore universitario (nel 1938 viene destituito dalla cattedra dal regime, riprende l’attività accademica alla fine della guerra), deputato dell’Assemblea Costituente e della prima legislatura, uomo di interessi poliedrici e fondatore, nel 1957, dell’associazione di diritto delle assicurazioni cui la rivista è nel tempo sempre rimasta collegata. Indugiamo sulla persona del fondatore perché riteniamo, e non da soli, che in questo caso in particolare abbia intriso di sé la rivista.
Assicurazioni nasce come pubblicazione trimestrale “di diritto, economia e finanza delle assicurazioni private” (questo il sottotitolo che l’ha accompagnata), a cura dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni e della federazione nazionale fascista delle imprese assicuratrici inizialmente diretta da Asquini, D’Amelio, De Gregorio, Bevione, Paolini. Ha visto nel tempo il passaggio di autorevoli Direttori: Agostino Gambino, Marino Bin, Antonio La Torre, Giovanna Volpe Putzolu, coadiuvati da un Comitato Scientifico composto da esperti italiani e stranieri di materie attinenti le assicurazioni.
Difficile volerne trattare la storia e ripercorrerne le tappe salienti. Lascio in queste poche pagine alcune notizie tratteggiate da brevi riflessioni sul cammino che la rivista ha percorso sperando di attrarre chi possa arricchirla ancora nel tempo. Non trovo miglior modo di farlo se non riprendendo alcune parti della Presentazione, che, sappiamo, il suo fondatore scrisse al fascicolo n.1 assoluto del 1934 indicando la via che riteneva andasse seguita nel voler seguire l’evoluzione delle assicurazioni in relazione alle trasformazioni sociali, politiche ed economiche nel tempo. Lo scopo era quello di creare un polo di attrazione che “raccogliesse intorno a se tutte le energie scientifiche che si occupavano della materia e incitasse a questi studi tutte le migliori giovani capacità”.
La rivista non voleva essere, e non lo è stata, una raccolta di contributi, ma uno strumento per coordinare e collegare differenti aree di pensiero. Ospita contributi di pratici e di teorici del diritto, di economisti e di esperti di finanza. Si decide di lasciare da parte le scienze attuariali, anche se non sarà proprio così, non sempre. Ma questo solo per non entrare in concorrenza con la rivista del settore: “Giornale dell’istituto italiano degli Attuari”, come lo stesso Donati ricorda nella presentazione.
Pratici, teorici, giuristi e economisti sono chiamati a lavorare in una coralità dove “l’economista deve conoscere il travaglio e l’opera del giurista e il giurista non può misconoscere i problemi fondamentali dell’economia”, sempre nelle parole di Donati.
Queste idee si riflettono nella struttura dei fascicoli che ospitano studi monografici, rassegne economiche e un notiziario che raccoglie note e notizie sulle prassi esistenti, informative sui congressi, anche internazionali, “cronache scientifiche” (ad esempio L’insegnamento delle discipline assicurative, inaugurazioni di anni accademici). Ampio spazio è lasciato alla bibliografia, materiale legislativo, “consuetudinario” e giurisprudenziale. Pregevole e ragguardevole il lavoro che veniva svolto per costruire l’indice degli autori e pure dei nomi citati in modo che le citazioni potessero andare anch’esse a comporre quella coralità cui si aspirava.
Non manca la dimensione universale e internazionale delle assicurazioni che porta a dare rilevanza alla normativa e ai contributi di autori stranieri. Riprendiamo ancora la presentazione di Donati: “D’altra parte, l’assicura-zione è un’attività eminentemente internazionale: fare una Rivista che guardi esclusivamente ai problemi economici e giuridici nazionali significherebbe fare una cosa manchevole ai suoi scopi”.
Può essere considerata un punto di riferimento per studiosi delle discipline assicurative ed operatori del settore, i più importanti passaggi del diritto e dell’economia delle assicurazioni hanno infatti trovato spazio nelle pagine della rivista a partire dalla riforma del codice civile, fino alle più recenti riforme. Trova così spazio nella rivista l’ampio saggio di Mossa nell’annata 1940 sul “Sistema del contratto di assicurazione nel libro delle obbligazioni del codice civile” che prende atto di come l’assicurazione, estinto il codice del commercio in cui era disciplinata, sia entrata “in un ordine di contratti così ampio e esuberante…”. Non si arriva, però, mai, a fare della mera cronaca normativa, anzi alcuni passaggi di novità normativa passano abbastanza in sordina, così per il Testo Unico del 1959, forse perché, ci sentiamo di motivare, non hanno segnato il mercato assicurativo e la riflessione scientifica. Maggiore è lo spazio dedicato alle prassi e all’evolversi dell’assicura¬zione nell’evoluzione dei fenomeni economici e sociali. Così in tempi più recenti non si è mancato di raccogliere contributi intorno all’impatto della pandemia sui contratti e le imprese di assicurazione con una riflessione profonda sul futuro del contratto di trasferimento del rischio per eccellenza nell’età del rischio e dell’incertezza.
Il grande prestigio acquisito dalla rivista in Italia e all’estero deriva, innanzitutto, dalle firme autorevoli che da sempre arricchiscono le sue pagine. Merito della rivista, inoltre, è quello di aver pubblicato una collana di volumi di particolare interesse tra cui: la Legislazione mondiale sulle assicurazioni (dal 1934 al 1940), contenente i testi integrali in lingua originale con traduzione in italiano delle leggi straniere; gli Studi in onore di Antigono Donati; i Quaderni e le Monografie, dedicati a vari temi assicurativi.
Da menzionare, inoltre, le sue celebrazioni che ne hanno segnato la storia. Nel 1959 viene pubblicato il volume “Assicurazioni: rivista di diritto, economia e finanza delle assicurazioni private. Indici venticinquennali, 1934-1958” presentato dall’allora Presidente dell’INA Roberto Bracco che ne evidenziava i pregi: l’aver promosso lo sviluppo delle assicurazioni, aver contribuito alla codificazione del 1942, aver fornito ausilio esegetico al diritto delle assicurazioni.
Arrivati al cinquantesimo anniversario, anzi, ad essere precisi, un anno prima nel 1983, la rivista dedica un volume che riunisce gli scritti per il cinquantennio raccogliendo intorno alla festeggiata autorevoli studiosi da tutto il mondo con un saggio iniziale di Antonio La Torre “Cinquant’anni della Rivista «Assicurazioni»”, il quale ripercorre le premesse metodologiche e la vita della rivista.
Anche qui una pagina a mo’ di premessa, che sappiamo di Antigono Donati, plaude ad una rivista che ha rispettato i propositi con cui era stata costituita ovvero essere “una palestra in cui si incontrassero diritto, economia e finanza dell’assicurazione (e) apportassero il loro contributo studiosi e operatori del diritto…”.
Dal 2006 la gestione editoriale del periodico è stata assunta dalla Fondazione Assicurazioni Generali, successivamente è passata a BNL e poi a Wolters Kluwer e ora a Giappichelli.
La direzione scientifica del periodico è attualmente affidata ai professori Marino Bin, Paoloefisio Corrias, Marco Frigessi, Sara Landini, Pierpaolo Marano, Michele Siri, Giovanna Volpe Putzolu, sempre coadiuvati da un Comitato Scientifico composto da esperti italiani e stranieri di materie attinenti le assicurazioni e da un comitato Redazionale coordinato dalla Prof.ssa Ilaria Riva. Oltre a trattare le più attuali problematiche assicurative dal punto vista della dottrina e della prassi, la rivista continua ad offrire una documentazione completa della normativa europea ed italiana, una costante informazione e riflessione sull’attività svolta in Italia e all’estero, una rassegna bibliografica, una selezione delle più interessanti decisioni giurisprudenziali – spesso commentate – emesse dai vari organi giudiziari nazionali ed internazionali. Ampio è stato il contributo al dibattito giurisprudenziale attraverso una serie di note di commento a pronunce di legittimità e di merito che hanno arricchito la sezione dedicata alla giurisprudenza ed al massimario nell’idea di rappresentare il diritto vivente che anima il fenomeno assicurativo.
È progressivamente scomparsa la parte più attenta alla prassi e alle notizie, ma ciò perché attualmente esistono molti quotidiani on line e siti web che, per la loro immediatezza, sono più adatti all’informazione e all’aggior¬na¬mento. Non è invece scomparso il dialogo tra teoria e prassi che caratterizza ancora i contributi pubblicati.
Sempre più difficile, complice la classificazione delle riviste per area disciplinare, reperire contributi da parte di studiosi di economia e finanza che comunque continuano ad essere presenti.
La rivista continua ad essere fatta da e di persone. Riprendiamo qui le parole di La Torre, nel saggio introduttivo al volume della rivista che raccoglie gli scritti per il cinquantesimo, che ricordano la collaborazione tra Direzione e Redazione, all’epoca Donati e Adelmo Kohler, Brando Battistig e la sempre preziosa Elena Bico. “Sono le persone dal cui fervore un ente astratto come una rivista, riceve il quotidiano respiro per farsi creatura che palpita e opera nella realtà”.
Nel 2024 la rivista compie novant’anni ma viste le passate celebrazioni, queste poche pagine vogliono essere solo un monito a prepararsi al centenario; il 2034 è lontano ma non troppo.
Un’ultima notazione… quando abbiamo fatto riferimento alle Presentazioni al primo volume e al volume del cinquantenario, abbiamo usato l’espressione “sappiamo di Donati” e “che, sappiamo, il suo fondatore scrisse”, perché lui in realtà non le firma. Avendo avuto l’onore di conoscerlo e per come me ne hanno parlato, penso la mancata firma fosse voluta perché riteneva, a ragione, che non ve ne fosse bisogno.
I novant’anni della rivista, che si avvicina a diventare centenaria, verranno festeggiati il 9 gennaio dell’anno a venire a Roma al convegno all’Università internazionale che la sezione Lazio ha organizzato sotto la presidenza del Prof. Raffaele Lener e grazie all’opera delle Prof.sse Anna Carla Nazzaro e Sveva Bernardini.
*Professoressa ordinaria di Diritto dell’economia presso l’Università degli Studi di
Firenze