Lo studio indaga i profondi mutamenti della responsabilità medica nell’ordinamento francese, ponendo in evidenza il ruolo della giurisprudenza e della dottrina nel percorso giuridico conclusosi con l’emanazione della Loi Kouchner, unitamente ai risvolti sul mercato assicurativo.
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- NOTE
Nell’ordinamento francese, il tema della responsabilità civile in ambito sanitario è stato inizialmente di interesse soprattutto per la dottrina e la giurisprudenza e, solo di recente, il legislatore ha ritenuto opportuno avviare l’opera di giuridificazione [1] e intervenire con la modifica al codice della sanità pubblica. Nelle more del citato intervento, la dottrina e la giurisprudenza supponevano, in principio, che i rapporti tra il medico ed il malato si fondassero su un accordo morale e fiduciario in cui il paziente accettava tutti i rischi ad esso conseguenti con significative limitazioni circa la possibilità di azione giudiziale nei confronti del medico. La riprova di una simile impostazione è fornita dal numero ridotto di pronunce in tema di responsabilità medica intervenute nel corso dell’800; numero che ha visto un progressivo aumento nella seconda metà del secolo scorso ovvero nel momento in cui i giudici hanno abbandonato la loro tradizionale prudenza nell’affermazione della colpa del medico. In via più generale, il tema della responsabilità sanitaria era gravato da una importante incongruenza laddove, secondo alcune ricostruzioni, allorché era il medico ad agire nei confronti del paziente per ottenere il pagamento degli onorari, si sosteneva che tra le parti vi fosse un contratto di locazione d’opera mentre nei casi di presunta responsabilità del professionista, si ragionava in termini di délict [2] ai sensi dell’art. 1383 Code Civil [3] (oggi articolo 1240 [4]). Il medico risultava quindi essere estremamente tutelato e si addiveniva al concretizzarsi di una sua responsabilità solo in quei casi in cui la colpa era particolarmente evidente e non vi erano dubbi sul carattere delittuoso delle lesioni arrecate al paziente [5]. Tale concezione restrittiva della responsabilità medica fu stravolta dalla interpretazione adottata dalla giurisprudenza a partire dall’arrêt Mercier del 1936 [6], ispirata alla volontà di porre su un piano di sostanziale parità il medico e il paziente [7]. A seguito di tale pronuncia, la responsabilità sanitaria è stata sussunta sotto la sfera della responsabilità contrattuale in virtù del rapporto obbligatorio che si instaura tra il medico ed il [continua ..]